L’ansia normale o fisiologica è essenziale alla sopravvivenza, perché informa l’individuo
su i pericoli a cui potrebbe andare in contro e lo spinge alla ricerca di soluzioni adeguate alla situazione. In questo caso l’ansia rappresenta per il soggetto un importante stimolo all’azione. Nei casi in cui l’individuo non riesce a trovare soluzioni adattive per fronteggiare le sfide della vita, l’ansia perde le sue caratteristiche positive e assume un carattere patologico, determinando vissuti d’impotenza e di passività.
A questo punto diviene fondamentale una distinzione fra ansia fisiologica e ansia patologica.
L’ansia diviene patologica quando la situazione d’allarme o d’attesa non è collegat
a alla percezione di un ponte di passaggio capace di farci nuovamente reagire. La persona ansiosa, infatti, prova una sensazione di disagio o addirittura una sofferenza con senso di tensione, preoccupazione, malessere e angoscia anche in assenza di eventi che la generano.
Ciò che può tramutare l’ansia da amica in nemica è l’intensità, ovvero quando è avvertita in modo così forte da paralizzare il soggetto o da generare intensi sintomi corporei, come insonnia, nausea o tachicardia. Altro fattore che rende l’ansia nemica è la durata prolungata con cui viene vissuta. Ci sono persone che sono agitate e preoccupate per tutto il giorno. Un altro fattore può essere il presentarsi dell’ansia in una situazione apparentemente tranquille e che non la giustificano ed il fatto che abbia un effetto deletereo sul nostro comportamento e sul funzionamento sociale. L’ansia patologica diviene una gabbia e toglie la libertà: non si possono più fare le cose liberamente. Si arriva al limitarsi nell’uscire, nel vedere persone e nel fare cose che prima ci piaceva fare per paura di star male o per paura di avere un attacco di ansia.
E’ legato all’ansia patologica il fatto di sentirsi pronti a reagire anche quando non avremmo motivo o bisogno di essere attivi. Ad esempio, avete mai sentito dire non riesco a stare fermo ho sempre bisogno di fare qualcosa? forse in quella circostanza il soggetto presenta un’ansia di fondo che non è in grado di riconoscere.
Questo tipo di ansia legata all’irrequietezza è spesso sottovalutata perché oggi tutti hanno molto da fare e la vita ha ritmi frenetici tali che rilassarsi e non far nulla rischia di essere considerato patologico. Quando siamo pronti a scattare e qualunque cosa ci allarma, quando proviamo una serie di sintomi fisici o psicologici, quando potremmo sentirci tranquilli e rilassati, ma ciò non accade, quando tutto ciò inizia ad essere un problema e anche chi è vicino a noi ne risente è probabile che siamo in presenza di un’ansia definibile patologica.
In questo caso che fare? Forse fermarsi e domandarsi che cosa sta accadendo e chiedere un aiuto a chi può aiutarci a capire e a cambiare direzione può essere utile.
Dott.ssa Alessandra Santangelo (psicologa e psicoterapeuta)
Bibliografia
Gabbard O.G., 2002, Psichiatria psicodinamica, Raffaello Cortina Editore, Milano
Sims A., 1997, Introduzione alla psicopatologia descrittiva, Raffaello Cortina Editore, Milano